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Du ombrelli chiacchieroni ( vernacolo romanesco)

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Du ombrelli chiacchieroni

 

Stava fiero in bella mostra là in vetrina
Tutto tronfio sopra a‘na mantellina

Era stato in magazzino pe’ n’estate
E mo aria! Che le piogge so’ aritornate

So sei anni che me faccio ste scalette
Ma nisuno de chi passa me scejette

Caro mio, ja rispose er collega giovinetto
L’omo è strano e nun mira all’essenza der soggetto

Nun controlla s’er tessuto è tosto e resistente
Pensa solo all’aspetto, a la moda ricorente

Ch’io poi, amico mio c’avrei puro un ber motivo
Ce l’ho appittato dentro, nu lo fò vede so schivo

E che vordì mo sta parola, nun sto dì che nun è bella
Vordi che se me apri ar chiuso de sicuro porto jella

Seconno me ce conviene stasse zitti e nun fiatà
Ma t’ammaggini che vita quelli ch’escheno de qua!

Tutto er giorno sotto l’acqua a lottà cor freddo er gelo
Mentre noi qui ar calluccio, a me nun me pare vero

Caro mio sarai pischello ma c’hai già un ber cervello
C’hai l’idee assai precise che da me so condivise

Stamo qui tranquilli e carmi che a fine de giornata
Nun saremo giù per tera in un angolo de strada

Questa storia c’ha na morale ma a nisuno vo’ insegnà
Quanno fai na scerta seria, senza fretta a devi fa

L’omo spesso se’nnamora delli sfarzi e l’eleganza
E nun pensa a cose serie, se dimentica a sostanza!

 Chanteloup - 26/11/2014 13:01:00 [ leggi altri commenti di Chanteloup » ]

Adorabile!

Il romanesco è poetico in sé

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